
Backstage
Tutto quello
che non vedi
davanti ad uno
schermo

Cos’è il backstage nel cinema
Molto spesso, quando guardiamo una serie televisiva, un film o un documentario, siamo presi dal seguire la storia, essere catapultati in un emisfero di finzione rapiti dal potere dell’immagini, più che soffermarci su come è stato fatto o cosa c’è dietro.
Il backstage è quel dietro le quinte che nessuno vedrà davanti allo schermo. E’ uno sciame di persone, rappresentate dalla maestranze e dalla troupe cinematografica, che si muove nervosamente verso un unico obiettivo da centrare. Raccontare un dietro le quinte, significa dare luce ai retroscena di un film, dare un volto ad ogni singola maestranza della troupe cinematografica, eliminare quel filtro di finzione che le pellicola cinematografica mette su, far capire il lavoro di chi produce un film. Elimina sostanzialmente la distanza fra chi fa e chi riceve, mettendo tutto sullo stesso piano, avvicinando il pubblico all’interno della propria dimensione.
Cosa faccio nel backstage
Per questi ed altri motivi, ogni produzione cinematografica, ha bisogno di uno o più occhi esterni, che racconteranno tutti i retroscena di un film. La figura del fotografo di scena o quella del videomaker da backstage, è comunque una figura controversa e difficile da intendere. Per alcuni versi, è un lavoro dove si vive spesso nell’ombra e ai margini dell’azione, dove ci si deve imparare a muovere alla perfezione, aspettando il proprio momento. Alessandro, il primo organizzatore cinematografico con cui ho lavorato mi disse solo una cosa: “se riesci a cogliere l’attimo senza farti notare, avrai fatto un buon lavoro”. Il fotografo di scena e/o, è una figura ambigua, di parte e silenziosa che si occupa di scattare immagini direttamente sul set del film al fine di pubblicizzare lo stesso. C’è sempre tempo per uno scatto o una ripresa video. Si scatta durante il ciak mentre gli attori recitano, si scatta nelle pause di set per ricreare delle situazioni più posate e ragionate. Si scatta durante la preparazione del set, per immortalare una data scenografia, un elemento in particolare o delle fasi complicate di lavorazione.
Per un fotografo che documenta un backstage cinematografico, tutto può essere importante; tuttavia gli elementi su cui concentrarsi sono: il regista, gli attori, la troupe cinematografica e la scenografia. In breve, il fotografo di scena o di backstage non ha nessun tipo di controllo sull’azione, ma la deve fotografare mentre essa si sviluppa.
Per fare questo, lavorerà a stretto contatto con i reparti di produzione e di regia, anche se non basta. Dovrà stare sempre all’erta e pronto, ma in modo silenzioso e senza farsi notare. Negli anni e grazie all’esperienza di alcune maestranze, ho capito che dove si posizionano gli elettricisti ed i macchinisti, non si interferisce sulla scena e si ha solitamente un buon punto di vista. Diverso invece è il caso di scegliere la strada di affiancare la macchina da presa. Utilizzando quest’opzione, si avrebbe una coerenza con la fotografia del film, ma si potrebbe interferire il lavoro del direttore della fotografia oppure dell’operatore di ripresa, oltre che incrociare lo sguardo degli attori e la loro relativa concentrazione.
L’obiettivo finale per un fotografo di scena e/o backstage, alla fine è quello di trovare un equilibrio fra la fotografia documentaristica e quella creativa, per creare un racconto completo e rappresentativo. Al tempo stesso oggi, è un ruolo trascurato e lontano dalle luci della ribalta, ma con gli occhi solo sul set cinematografico. E’ anche però un ruolo caratterizzato da una maggiore indipendenza sulla scelte stilistiche del proprio lavoro.
Il fotografo di scena infatti, è il primo interprete visivo di un’opera che si sta sviluppando, rivelando le storie del dietro le quinte, le maestranze e la vita della troupe cinematografica.
Il progetto fotografico, rappresenterà l’intera storia di un film, andando a registrare la complessità del suo nascere e del suo svilupparsi fino a compiere la magia del cinema.
Una foto di scena però ha innanzitutto un forte valore commerciale. Verrà usata per il lancio pubblicitario, per i manifesti, per la comunicazione ed il marketing multimediale, per dare visibilità sulle testate giornalistiche etc.etc.etc.
Un mezzo indispensabile ed unico per raccontare una storia.








Le mie prospettive
Nel mio lavoro come fotografo di scena e/o backstage o come videomaker di backstage, parto sempre dalla lettura della sceneggiatura del film. Mi confronto con i reparti di produzione e regia su come muovermi all’interno del set e accetto raccomandazioni e consigli. Conosco i volti ed il lavoro delle maestranze che compongono il set cinematografico. Inizio a fare squadra e a guardarmi intorno. Osservo, sto spesso in disparte, evito di essere notato. Visito prima delle riprese i luoghi interni ed esterni in cui sarà ambientato il film. Mi faccio un’idea ben precisa ed inizio a condividerla e ad interagire assieme al regista, rimanendo sempre in stretto contatto con il reparto di cui è comandante. Studio preparazioni, scene, movimenti e tempi. Calcolo il giusto tempo e paziente scatto un mondo in cui qualcuno ha appena esclamato “Ciak, si gira”.
Le opportunità all’interno del mondo del set cinematografico, sono comunque molteplici, a seconda delle proprie capacità e trasversalità del caso. Dal 2017, anno in cui ho incontrato il cinema, grazie all’esperienza di White Flowers prodotto da Solaria film, ho lavorato sia come fotografo di scena e/o backstage e sia come maestranza per altri reparti. Negli anni, grazie alla fiducia di produttori e organizzatori, ho partecipato a diversi set cinematografici, ricoprendo all’interno della troupe cinematografica ruoli come assistente di produzione (White Flowers, L’afide e la formica), covid manager (Una femmina di Francesco Costabile) e direttore di produzione (Lo sport nazionale). Nell’ultimo anno, con alcune realtà cinematografiche calabresi, intercettiamo anche altre produzioni che vogliono girare nella nostra terra, offrendo loro supporto come location manager e dal punto di vista della logica. Diamo loro una mano a mettere in moto una macchina complessa e affascinante.
La fotografia di scena invece mi ha portato a raccontare il debutto sul grande schermo di promettenti cineasti, come nell’opera prima di Alessandro Grande che ha firmato la regia di Regina o fortunate secondo opere come nel caso di Glassboy e di Samuele Rossi.