VIDEOMAKer
Iniziamo dall’ovvio: un videomaker molto banalmente, è colui che realizza video.
Un concetto semplice e allo stesso tempo complesso, poiché questo tipo di lavoro nasconde al suo interno una moltitudine di competenze parallele che rendono questa figura completa e competitiva sul mercato.
Grazie alla diffusione dell’attrezzatura per fare riprese video e all’accessibilità dei programmi di montaggio, questo neologismo, è entrato nell’uso comune della nostra lingua.
Con l’esplosione del digitale infatti, si è andata a creare una nuova categoria, quella dei maker per l’appunto, di cui anche chi fa i video ne appartiene a pieno titolo.
Sostanzialmente, è colui racconta storie attraverso il linguaggio dell’audio-visivo.
Il web in qualche modo, è andato a nobilitare e a creare una figura molto più completa rispetto al concetto di operatore video che conosciamo nel mondo della televisione.
Oggi è molto più di questo: regista, direttore della fotografia, operatore, autore, produttore, tecnico del suono e gaffer. Oltre a queste figure, ne racchiude anche altre che fanno parte del processo di post-produzione: dal montaggio alla color correction, passando per gli effetti visivi, la scelta della musica ed il controllo e l’uso sapiente del suono.
Il marketing digitale ed il web, hanno spinto questa figura nel diventare in qualche modo liquida e trasversale e nell’acquisire, attraverso corsi e mettendosi in gioco come autodidatta, le competenze atte a gestire tutto il processo della creazione del video.
Solitamente, lavora come one man show, ma a seconda della complessità del progetto e del budget, può essere anche il coordinatore di un team dove le competenze vengono assegnate ad un gruppo di persone che possono soddisfare le varie esigenze.
Certo all’inizio, per fare esperienza o partecipando a progetti dal basso, è un lavoro che si può fare gratis, ma solo in un primo momento. No, questa figura non fa soltanto wedding film ed ha poco a che fare con i tormentoni di social quali instagram e tik-tok.
Ancora oggi, mi scontro con la mentalità di persone che ben poco hanno a che fare con i lavori digitali e mi risuonano in testa sempre le solite domande.
Cosa fa davvero un videomaker?
Ma il tuo lavoro ti permette di vivere dignitosamente?
Cosa faccio come videomaker
Un videomaker, traduce in immagini le proprie idee e quelle del proprio committente, partendo da un foglio bianco ed andando ad analizzare una moltitudine di fattori. Dal target da colpire, alla tipologia di video più azzeccata, passando per il linguaggio più adatto da usare. A volte, per esperienza personale, raccontare in maniera sensibile ed intima i video da creare, significa aver già colto l’obiettivo più importante. Il prossimo passo poi, è quella dell’esecuzione. Grazie alla sua attrezzatura, decide come tradurre le proprie idee. Esiste un fantastico mondo fatto di stabilizzatori per fotocamere, droni e set di luci, che riescono a far prendere vita alle idee. L’ultimo, ma probabilmente il più importante, è quello della post-produzione, dove tutto si definisce. Il montaggio, la color correction e la post-produzione, sono i tre fattori che scolpiscono il prodotto finale.
Tutto passa poi attraverso il budget, tasto che ci porta all’altra domanda.
Cosa ho studiato per diventarLO
Mi piace sottolineare, che a differenza di tante altre persone, non sono un figlio d’arte.
Non ho quindi ricevuto gli stimoli che altri miei colleghi hanno ereditato dalle proprie famiglie. Il mio più che altro è stato un percorso dove a mano a mano, in maniera inconsapevole, mi sono avvicinato a questo tipo di lavoro.
Sono sempre stato appassionato dei linguaggi audio e radiofonici. Grazie a Radio Ciroma, emittente radiofonica libera nata agli inizi degli anni ’90 a Cosenza, ho deciso di intraprendere degli studi umanistici, conseguendo una laurea in D.A.M.S prima e un master in Organizzazione e Marketing dello Spettacolo successivamente. Proprio il master, che ho tenuto presso Palazzo Spinelli in Firenze, mi ha portato a formarmi sottoforma di stage, all’interno dello Sherwood Festival di Padova, uno dei festival musicali indipendenti più importanti d’Italia. Inconsapevolmente, era partito il mio percorso formativo e da autodidatta, che mi ha portato ad essere quello che oggi sono: un videomaker.
La formazione in ogni lavoro, specie quelli che hanno a che fare con la tecnologia, deve essere costante e continua. Ho seguito corsi che mi hanno portato a diventare producer junior per entrare meglio all’interno di questo districato universo e parallelamente l’essere curioso e autodidatta, mi ha permesso di crescere e migliorare ogni giorno.
Come ho iniziato
Era un luglio afoso del 2012 ed io ero uno dei tanti stagisti all’interno dello Sherwood Festival. Nella fattispecie mi occupavo della comunicazione dei social
e di tante altre mansioni che mi facevano passare la giornata davanti ad uno schermo del computer. Una sera, poco prima dell’inizio di un concerto, Esther mi indicò una telecamera messa su di un supporto e mi disse: “è la tua occasione”.
Fu un’esperienza traumatica. Era la mia prima volta come operatore video e mi trovai fra migliaia di persone, con il regista che mi dava indicazioni attraverso un auricolare, ma alla fine in qualche modo riuscì a portare il risultato a casa.
Da quel giorno, ho capito quello che volevo fare ed una volta tornato a Cosenza, città dove vivo e base per la mia attività lavorativa, iniziai a formarmi prima e a lavorare poi per Rti Calabria, un’emittente televisiva della mia Regione. Una sorta di palestra, dove ogni giorno ho aggiunto un piccolo tassello. Ad aver iniziato a fare pratica presso uno studio fotografico, oggi mi occuperei più che altro di wedding film, ma l’aver mosso i miei primi passi presso una redazione giornalistica, mi ha portato poi verso altri lidi. Anche se questa è un’altra storia.
Le mie prospettive
Come diceva Escher, “il mio lavoro è un gioco, un gioco molto serio”. Confeziono come fosse un abito sartoriale, servizi fotografici su misura, racconti in video dal sapore documentaristico, promo per realtà aziendali e videoclip musicali. Sono specializzato nel documentare attraverso il linguaggio del video, il lavoro di associazioni ed enti di promozione che vogliono raccontare la propria realtà. Realizzo, curando gli aspetti di scrittura, ripresa e montaggio, reportage documentaristici per associazioni ed enti, raccontando il loro lavoro ed enfatizzando scopi ed obiettivi. Curo l’immagine aziendale grazie alla fotografia, racconto le eccellenze e i prodotti del territorio. Confeziono montaggi per i cosìdetti wedding film, regalando emozioni in eterno. Blocco per sempre grazie al mio lavoro, istantanee di produzioni cinematografiche, sia come fotografo di scena che come videomaker.
Il mio approccio è semplice, poiché della semplicità e della sensibilità ne ho costruito il mio marchio. Tutto è improntato sulla spontaneità, senza lasciare nulla al caso. Mi muovo sulla scena cercando il modo migliore per raccontare quello che vedo.